Giocare a scacchi senza conoscere le regole

 

È  questo che osserviamo ascoltando discussioni in cui si parla di genetica, embrioni e DNA.

Eppure suscita stupore e sconcerto la foga,  a volte la violenza, verbale con cui si argomenta su questioni complesse  in cui la conoscenza scientifica di base è, quasi sempre, assente o,  peggio, attinge a siti web che riportano informazioni che di scientifico non hanno nulla.

Tutto questo si avvale  poi spesso  di una componente culturale religiosa regressiva che avvelena ulteriormente il dibattito rendendolo irrazionale ed, emotivamente, dirompente.

Non è raro poi che queste argomentazioni producano leggi sbagliate, inumane e fonti di dolore ed invece di risolvere problemi, ne creano di peggiori.

Alcuni esempi :

Legge 40 del 19 febbraio 2004 sulla fecondazione assistita :

Alcune precisazioni

La fecondazione eterologa è sostanzialmente una branca della fecondazione artificiale, anche detta fecondazione assistita, ed è una procedura medica attraverso la quale si perviene appunto “artificialmente” alla fecondazione dell’ovulo quando uno dei due genitori risulta affetto da sterilità;

Il divieto di fecondazione eterologa prescrive  l’obbligo di impiantare al massimo tre embrioni e tutti insieme, il divieto di accesso alle tecniche (e conseguentemente alla diagnosi preimpianto) e quindi il divieto di selezionare gli embrioni affetti da malattie genetiche trasmissibili  rispondenti ai criteri di gravità ed il divieto di diagnosi preimpianto.

Risulta evidente che tale legge dipenda fortemente da una concezione ideologica-religiosa punitiva nei confronti della donna e ostile ad una maternità consapevole così come la storia della morale della chiesa dimostra nel corso dei secoli.

Oggi la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità anche dal punto di vista legale degli elementi essenziali della legge 40.

Il metodo Stamina

è un discusso trattamento, privo di validità scientifica, inventato dal comunicatore di massa Davide Vannoni laureato in scienze della comunicazione, principalmente rivolto alle malattie neurodegenerative, si baserebbe sulla conversione di cellule staminali mesenchimali in neuroni senza alcuna stimolazione.

Il parlamento italiano decise, in seguito ad una fortissima pressione dei mass-media, l’avvio di una sperimentazione nel maggio 2013: Umberto Veronesi, fra i tanti medici contrari al metodo Stamina sostenne  che il caso “ripercorre il canovaccio delle vicende Bonifacio e Di Bella”, cioè di sperimentazioni avviate sotto la spinta “della piazza” piuttosto che da criteri realmente scientifici.

Il premio Nobel per la medicina Randy Schekman defini il “metodo Stamina” “criminale” e Davide Vannoni un “ciarlatano”.

Le ragioni della disperazione e della speranza e  le decisioni politiche

Diciamo subito che le decisioni personali possono anche dipendere da motivi non del tutto sensati e giustificabili perché,  di fronte a situazioni di impotenza o, di limitata efficacia,  della scienza, la speranza di guarigione si affida anche a soluzioni miracolistiche ma un paese,  uno stato laico deve costruire le sue leggi su fondamenti scientifici Seri ed Affidabili che hanno ancoraggi su istitutuzioni riconosciute a livello internazionale.

Le argomentazioni più comuni ostili alla sperimentazione scientifica in biologia

L’innaturalita delle tecniche biologiche e genetiche :

L’assioma di tale ragionamento si basa su una equazione del tipo:

“Se x è naturale allora x è buono e giusto e bello ”

Affermazione evidentemente assurda e insostenibile perché le stesse  malattie,  le catastrofi e tutti i mali non dipendenti da scelte umane sono naturali e,  per fortuna,  ci sono medici e scienziati che cercano,  con sacrificio e abnegazione, di curare e rimediare a questi mali che non sono ascrivibili a nessuna causa ultraterrena ma sono le tappe,  a volte sbagliate dal punto di vista umano,  del processo naturale di evoluzione.

D’altra parte anche tutti gli  strumenti tecnologici che ci aiutano a vivere meglio sono “tecnicamente” innaturali e nessuno,  in misura  diversa, ne fa a meno.

L’indignazione per le tecniche di manipolazione genetiche

Si può partire con una domanda da fare a chi si indigna in maniera generale verso queste tecniche applicate all’uomo.

Cosa sareste disposti a fare per salvare vostro figlio affetto da una malattia genetica, a volte,  mortale?

Cosa c’è di male o di immorale a correggere attraverso un intervento sul dna le malformazioni e le malattie degenerative di bambini?

Non facciamo già tutto il possibile per far nascere un bambino nelle condizioni migliori?

L’obiezione che viene avanzata denuncia la possibilità di avere una umanità “disegnata a tavolino”,  ma questo argomento può avere un senso solo se si applica un criterio di prudenza e di attenzione e non un criterio  di divieto.

Anche l’invenzione dell’energia nucleare o della polvere da sparo,  della medicina predittiva per non parlare di internet o dell’agricoltura intensiva hanno molte problematicita,  ma si affrontano con una informazione corretta, diffusa, valutando i pregi ed i difetti ed ascoltando anche gli esperti veri , che sono quelli che pubblicano su riviste scientifiche ampiamente accreditate , perché nessuno si può illudere di conoscere tutto ed in maniera approfondita.

Ciò di cui bisogna preoccuparsi veramente è che la tecnica ha oggi,  in ogni campo, una grande potenza di intrusione nella nostra vita mentre  noi non percepiamo  le nostre debolezze intellettuali e cognitive.

La tecnica deborda  nella nostra vita  perché funziona, realizza ciò che promette,  come dimostra brillantemente il filosofo Galimberti nel libro “Psiche e techne” ,  e non ci sono divieti di sorta che la fermeranno.

Se si può fare si farà.

La politica si dovrebbe quindi fare carico di queste questioni cruciali della vita dei cittadini.

Ma  la politica è generalmente e diffusamente ignorante nei confronti della cultura scientifica e , spesso , si avvale di esperti che siano solo omogenei al profilo ideologico dei committenti politici .

La politica è debole e, spesso,  subalterna ad interessi estranei.

Sta a noi pilotare il percorso su una strada di consapevolezza e condivisione evitando le teorie dei complotti, delle scomuniche e dei tradimenti che sono l’anticamera delle dittature e delle guerre di religione.

 

4 commenti Aggiungi il tuo

  1. wwayne ha detto:

    Mi hai fatto tornare in mente un film che ho visto tempo fa, e che rifletteva proprio sul mondo della politica e sulle sue storture. Il film è questo: https://wwayne.wordpress.com/2014/01/08/il-fine-giustifica-i-mezzi/. L’hai visto?

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  2. Irene ha detto:

    Mi trovi chiaramente d’accordo,ne abbiamo già’ discusso spesso assieme. Il punto chiave e’ proprio la supponenza con la quale molti affrontano certi argomenti, atteggiamento tossico che impedisce qualsiasi reale confronto e condivisione..a tal proposito ti cito testualmente l’UNICEF che, davanti alle numerose teorie complottistiche sui vaccini che si affollavano sulla bacheca Facebook dell’organizzazione delle Nazioni Unite, ha espresso chiaramente la propria frustrazione:«Siamo molto soddisfatti dell’enorme partecipazione al dibattito sui vaccini», scrivono in calce a un post sull’importanza del vaccino contro la Poliomelite. «Ci rattrista tuttavia rilevare che è difficile portare avanti un confronto serio sui vaccini, quando da una parte parlano la scienza e i dati epidemiologici e dall’altra si contrappongono autori che non pubblicano nulla su riviste scientifiche serie o link tratti da blog o movimenti di pensiero che si oppongono in maniera ideologica e pregiudiziale ai vaccini nel loro insieme».Quindi, la stoccata finale: «Con tutto il rispetto, se ci trovassimo tutti sulla pagina della NASA anziché su quella dell’UNICEF, qualcuno avrebbe l’ardire di intervenire in un dibattito sul modo più opportuno di proteggere gli astronauti dalle radiazioni citando come fonti Star Trek o il Divino Otelma e non studi comprovati di fisica o radiobiologia?»..come non condividere?

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    1. Giampiero Marturano ha detto:

      Di questi ti fidi?

      On. Sabato VISCO
      Direttore dell’Istituto di Fisiologia Generale dell’Università di Roma e Direttore dell’Istituto Nazionale di Biologia presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche

      Dott. Lino BUSINCO
      Assistente di Patologia Generale all’Università di Roma

      Prof. Lidio CIPRIANI
      Incaricato di Antropologia all’Università di Firenze

      Prof. Arturo DONAGGIO
      Direttore della Clinica Neuropsichiatrica dell’Università di Bologna e Presidente della Società Italiana di Psichiatria

      Dott. Leone FRANZI
      Assistente nella Clinica Pediatrica all’Università di Milano

      Prof. Guido LANDRA
      Assistente di Antropologia all’Università di Roma

      Sen. Luigi PENDE
      Direttore dell’Istituto di Patologia Speciale Medica dell’Università di Roma

      Dott. Marcello RICCI
      Assistente di Zoologia all’Università di Roma

      Prof. Franco SAVORGNAN
      Ordinario di Demografia all’Università di Roma e Presidente dell’Istituto Centrale di Statistica

      Prof. Edoardo ZAVATTARI
      Direttore dell’Istituto di Zoologia dell’Università di Roma.

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      1. Peppe Sambri ha detto:

        Sabato Visco fu acceso sostenitore della politica razzista in Italia durante il regime fascista
        I suoi successi accademici furono legati all’attività politica
        Businco, Lino Medico. Laureato in Medicina a Cagliari nel 1934, conseguı` la libera docenza in Allergologia a Roma; studiò alcuni aspetti dell’antropologia della Sardegna e nel secondo dopoguerra fu ingiustamente accusato di razzismo.
        Lidio Cipriani, cultore di antropologia fisica e di etnologia, aderì al partito fascista e condivise i dettami del razzismo pronunciandosi pubblicamente a favore della politica razziale in atto.
        Prof. Arturo DONAGGIO Il prof. Arturo Donaggio tra gli estensori del Manifesto della Razza
        E questi sarebbero gli esperti !!!
        Forse non hai letto con attenzione l’articolo.
        Tieni presente che la comunità scientifica internazionale non ha mai aderito , nelle sue personalità più importanti e significative , a tesi razziste che non hanno mai avuto studi ed esperimenti a supporto.
        E poi questa tua cosa vorrebbe dimostrare , che non ci sono gli esperti , che tutta l’informazione è equivalente ? che non vale la pena ?
        Esplicita la tua tesi in maniera articolata.
        Risulta evidente che la ricerca di informazioni è un processo delicato e affetto da errori ed omissioni che noi tutti possiamo fare , ma sta alla nostra capacità e buona volontà di uscire dal guscio mettendo in discussione anche le nostre certezze senza però rinunciare alla nostra umanità e disponibilità.

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