Bitcoin e dintorni , la nuova veste del dio danaro

Cenni storici

Nel 1519 Hernàn Cortes e i suoi Conquistadores invasero il Messico .Gli Atzechi , come si denominava il popolo che allora viveva lì, si accorsero presto che gli stranieri venuti mostravano uno straordinario interesse per un certo metallo giallo : l’oro .

Per i nativi l’oro era un materiale che usavano per fare gioielli e solo raramente come mezzo di scambio .

Ma quando un atzeko voleva comprare qualcosa pagava di solito con semi di cacao o pezzi di stoffa per cui per i nativi era inspiegabile l’ossessione degli spagnoli per un metallo che non avesse un uso alimentare o militare .

Quando i nativi chiesero a Cortes come mai gli spagnoli avessero  tanta passione per l’oro il conquistador rispose : “Perché io e i miei compagni soffriamo di una malattia del cuore che si può curare soltanto con l’oro “.

Secoli prima i seguaci di Cristo e i seguaci di Allah si ammazzarono  a migliaia e devastarono città e regioni , tutto per maggior gloria di Cristo e di Allah.

Via via che guadagnavano terreno i cristiani segnarono le loro vittorie non solo distruggendo moschee  e costruendo al loro posto chiese ma anche emettendo nuove monete d’oro e d’argento che portavano sempre le effigie  della Croce e il ringraziamento a Dio per il suo aiuto nella lotta contro gli infedeli.

Però accanto alla nuova valuta i vincitori coniarono un altro tipo di monete chiamate “millares” che portavano un messaggio piuttosto differente.

Queste monete fatte dai conquistatori cristiani e dai vescovi erano adornate da una iscrizione araba che dichiarava “Non c’è Dio al di fuori di Allah e Maometto è  il suo profeta” e che i cristiani , timorosi di Dio , non ebbero difficoltà ad usare.

Questo atteggiamento fu reciproco ed anche i governanti musulmani che invocavano la jihad contro gli infedeli utilizzavano monete che si riferivano a Cristo ed alla Madonna.

Come spiegare dunque questa onnipotente funzione ” conciliatoria ” del danaro capace di superare  odi ed interessi per altri versi inconciliabili ? ?

Cerchiamo di capire cosa sottende la nascita , lo sviluppo, e la universale accettazione del DANARO.

La creazione del denaro avvenne molte volte e in molti posti  e la sua evoluzione non richiese conquiste tecnologiche  ma fu una vera e propria rivoluzione mentale  che produsse la creazione di una nuova realtà intersoggettiva che esiste solo nella immaginazione condivisa della gente.

Denaro non vuol dire monete e banconote , infatti per denaro si sono usate conchiglie, sale , grano e , in tempi moderni  nei campi di prigionia, le sigarette .

Il denaro è una cosa che le persone sono disposte a usare allo scopo di rappresentare sistematicamente il valore di altre cose per scambiare beni e servizi , ma come spiegare che qualcuno accetti di scambiare beni diversi accettando, in alcuni casi , conchiglie , oro ed in altri dollari ?

Le conchiglie, l’oro o i dollari non hanno un valore intrinseco ma hanno un valore solo dentro la nostra immaginazione condivisa,  sono cioè un costrutto mentale  che funziona perché è accettato e condiviso da tutti , o almeno da quelli che per scelta o per necessità gli riconoscono quel ruolo e quella funzione.

Questo discorso si può adattare in altri ambiti in cui si condivide la stessa realtà intersoggettiva come , per esempio,  la religione.

Il denaro è un sistema di mutua fiducia e non un sistema qualsiasi , il denaro è  il sistema di mutua fiducia più universale e più efficiente che sia mai stato concepito.

È talmente universale ed efficiente che è linguaggio comune parlare della nuova religione del “Dio Danaro “.

Il passaggio dalle conchiglie alle monete

Le prime monete della storia furono coniate intorno al 640 avanti Cristo nell’Anatolia occidentale. Queste monete avevano un peso fisso di oro o di argento e portavano impresso un marchio di identificazione .

Tale marchio attestava due cose. Primo indicava quanto metallo prezioso fosse contenuto in quella moneta. Secondo identificava l’autorità che aveva aveva emesso la moneta e  che ne garantiva il contenuto . Quasi tutte le monete di oggi discendono da quelle.

Il marchio impresso sulla moneta è come una firma dell’autorità politica e garantisce il valore del pezzo .

Contraffare una moneta dunque significa contraffare la firma dell’autorità e quindi una violazione della sovranità , un atto di sovversione contro il potere .

Originariamente il valore della moneta corrispondeva al  valore del metallo prezioso utilizzato per coniarla , chiamato   valore intrinseco : una moneta composta da determinati grammi d’oro valeva di più di una moneta composta dagli stessi grammi d’argento e molto di più di una di bronzo. Tale corrispondenza di valore era una garanzia per i commercianti che accettavano con sicurezza il pagamento con monete di metallo prezioso, dato il loro riscontrabile valore. Possiamo quindi accostare il concetto di valore intrinseco (anche chiamato valore d’uso) al   costo di produzione della moneta .

Con il passare del tempo le monete hanno presentato diversi problemi: innanzitutto più gli scambi e la ricchezza dello stato crescevano, maggiore era la necessità di moneta per gli scambi, ma l’offerta di metalli preziosi era difficilmente controllabile. Inoltre presentava non pochi problemi di sicurezza il trasferimento di grandi somme di denaro per il rischio di furti o di perdita; inoltre il trasferimento di grosse quantità di monete comportava costi di trasporto elevati.
Per fronteggiare tali problemi sono nate le banconote e, con esse, le prime banche.

La prima banconota si chiamava ” nota di banco ” ed era   rilasciata dai neonati banchieri in garanzia dell’oro depositato dal detentore . In altre parole chi depositava oro presso le banche riceveva un documento cartaceo che gli garantiva il diritto di ritirare in qualsiasi momento tale quantità di oro.

Con il passare del tempo la efficacia economica delle banconote nel semplificare e velocizzare gli scambi determinò il fatto che quasi più nessuno ritirava l’oro depositato nelle banche, i banchieri prestavano somme maggiori di quelle realmente detenute in oro equivalente  con il risultato che le banconote non avevano più la garanzia di copertura in oro. 
In questo modo l’oro perse gradualmente la sua funzione di mezzo di scambio e assunse il carattere di   riserva delle banche (riserva aurea)  .

La riserva aurea è alla base del Sistema aureo o  Gold standard   adottato a partire dal XVIII secolo dall’Inghilterra poi seguita dalle altre grandi nazioni europee (tra cui l’Italia nel 1873) e poi giunta oltre i confini europei in Russia nel 1893, in Giappone nel 1897, in India nel 1898, negli Stati Uniti nel 1900.

Il sistema aureo perdurò fino alla  grande depressione del 1929 .

La fine del sistema aureo si ufficializza   nel luglio del 1944 a  Bretton Woods   dove viene decretato l’inizio di un nuovo sistema chiamato   Gold exchange standard , basato su rapporti di cambio fissi tra le valute, tutte agganciate al dollaro, il quale a sua volta era agganciato all’oro.  
Le caratteristiche principali della conferenza di Bretton Woods erano due: la prima, l’obbligo per ogni paese di adottare una politica monetaria tesa a stabilizzare il tasso di cambio delle moneta   ad un valore fisso rispetto al dollaro, che veniva così eletto a valuta principale, consentendo solo delle lievi oscillazioni delle altre valute.

Lo strapotere economico e militare degli USA , così come avvenne con l’impero romano con la sua moneta il “denarius” ,determinò  il predominio della banconota americana come denaro accettato in tutto il mondo pur con la coesistenza di banconote nazionali con raggi di azione economici ridotti.

Il ruolo delle banche centrali


Nei sistemi monetari attuali il potere di emissione della moneta e della riscossione di interessi appartiene esclusivamente alle Banche Centrali che hanno il compito , in generale , di regolare la politica monetaria e di garantire il regolare funzionamento dei sistemi di pagamento .

Le banche centrali quindi , come istituti di emissione pubblici , svolgono il ruolo dei signori medioevali nel garantire la forza della moneta e questo in competizione , a volte concordata  a volte no , con le altre monete in una giostra in cui sono in campo fattori reali come la produzione di beni e servizi , ma anche fattori extraeconomici legati a speculazioni finanziarie che spostano in pochi minuti,  a volte millisecondi ,enormi capitali determinando la rovina economica di nazioni e popoli.

La ricchezza ed il benessere di milioni di persone non è legato  fondamentalmente al lavoro nella sua dimensione quantitativa e qualitativa , ma alla capacità di difendersi dalla speculazione economica .

La speculazione economica,  di per sé,  non ha sempre una connotazione negativa se si riferisce a chi è  capace di presagire processi  economici che avranno successo in quanto ogni genere di investimento è una forma di speculazione , quello che sgomenta è la dimensione delle catastrofi economiche che la globalizzazione finanziaria senza regole determina.

Il denaro dunque costruisce una fiducia universale tra estranei , ma tale fiducia non è investita negli umani ma nel denaro stesso e nei sistemi impersonali che lo sostengono ed il mondo è solo un enorme mercato e questo è lo scenario tragico in cui tutto il mondo è immerso indipendentemente dai regimi politici vigenti .

Viene qui ribadito il concetto espresso inizialmente che il danaro è un costrutto mentale  che funziona perché è accettato e condiviso da tutti , o almeno da quelli che per scelta o per necessità gli riconoscono quel ruolo e quella funzione.

APPROFONDIMENTI

La fiducia come fondamento del valore di una moneta

La moneta oggi non viene emessa a fronte di riserve di oro detenute dalla  banca centrale , come avveniva in passato, né quindi può essere ceduta alla banca emittente in cambio di oro o di un altro bene.

La circolazione della moneta e quindi il riconoscimento del suo valore nominale dipendono solo dalla fiducia che chi riceve in pagamento una certa quantità di denaro ha di poter cedere a sua volta tale denaro ad altri soggetti in cambio di altri beni e servizi. Questo “meccanismo fiduciario” garantisce che il valore nominale sia anche il valore reale della moneta.

A rafforzare tale meccanismo basato sulla fiducia reciproca intervengono naturalmente tutti i sistemi anti contraffazione .

La ragione per la quale queste monete vengono accettate in pagamento risiede nella fiducia di chi le riceve che altri faranno altrettanto, accettando in pagamento monete, banconote, depositi bancari o titoli di stato

Senza tale fiducia difficilmente una moneta sarebbe accettata in pagamento e neppure il corso legale di una moneta, ovvero l’obbligo di accettarla in pagamento, potrebbe molto contro il rischio di trovarsi in mano carta straccia o un deposito bancario inutilizzabile.

 La storia ci insegna che sono poi le situazioni politiche contingenti determinate da eventi militari ed economici che consentono alla moneta stessa di svolgere la sua funzione

Ricordiamo qui semplicemente  il valore del marco  fra l’inizio e la fine della seconda guerra mondiale per sottolineare interdipendenza fra valore della moneta e potenza economica e militare.

Fra marco e dollaro , all’epoca ,in quale moneta avremmo riposto la nostra scelta e quindi la nostra fiducia ?

Ed oggi  con una politica di  incertezza  siamo sicuri di avere la stessa fiducia nel dollaro di qualche anno fa ?

La fiducia è quindi l’aspetto  finale e sintetico del valore della moneta.

La nuova moneta è  una moneta digitale

La moneta digitale rappresenta il passo successivo e  necessario all’ulteriore velocizzazione degli scambi.

La moneta digitale è  un processo di dematerializzazione del danaro che si trasforma in bit .

Ci sono però due  tipi di processo, vediamo le differenze :

Moneta elettronica

Moneta elettronica, denaro elettronico, e-cash, e-money sono parole che hanno tutte lo stesso significato :La moneta elettronica è l’equivalente in forma digitale del denaro contante, memorizzato su un dispositivo elettronico o su un server remoto

Le carte di credito ,  il bancomat,  PayPal ed altre sono moneta elettronica garantite da banche ed incoraggiate dallo stato , quindi il processo di garanzia è sostanzialmente identico a quello delle banconote ovvero la FIDUCIA è affidata alle Banche ed allo stato attraverso le leggi che governano il funzionamento del sistema.

La fiducia del consumatore nei confronti di una certa carta o borsellino-elettronico si avvale di una garanzia terza e non dipende dalla fiducia reciproca fra compratore e venditore.

Moneta virtuale

La moneta virtuale,  meglio le monete virtuali , di cui la più famosa è il bitcoin, si avvale di un meccanismo completamente diverso.

L’idea alla base del progetto era quello di creare una valuta indipendente non controllata da nessuna autorità (come banche centrali), trasferibile elettronicamente in tutto il mondo, in modo istantaneo, con commissioni sulle transazioni molto basse .

Il bitcoin non viene garantita da banche o stati ma si avvale di un meccanismo di domanda ed offerta fra venditore e compratore che avviene attraverso la rete internet  e la fiducia poggia semplicemente sul meccanismo che sovrintendente al processo di transazione.

In sostanza la fiducia è legata al meccanismo di software che esegue il processo.

Spieghiamo dunque questo meccanismo :

Le monete virtuali come bitcoin si basano su  un sistema decentralizzato , ovvero che non fa uso di un ente centrale per creare moneta e gestire le transazioni. Esso infatti utilizza un database  , chiamato “blockchain ” ,dove vengono archiviate tutte le transazioni  e   sfrutta la crittografia   per gestire i vari aspetti  come per l’appunto la generazione di nuova moneta.

Nessuno può spendere bitcoin di cui non sia legittimamente proprietario e nessuno può spendere gli stessi bitcoin per più di una volta.

Facciamo un esempio :

Immaginiamo che Peppe voglia acquistare un computer dal negoziante Mario ed entrambi facciano  già parte di una rete Bitcoin.

Il primo passo lo fa Mario , il venditore ,che deve inviare a Peppe un suo codice  (chiave pubblica ) ovvero una sequenza casuale di cifre generato sul suo pc dal programma Bitcoin , in realtà la chiave pubblica viene generata dopo che Mario ha generato la  sua chiave privata ma questa rimane nella disponibilità d Mario e serve solo se Mario dovesse comprare qualcosa  a sua volta.

Quindi Peppe riceve la chiave pubblica di Mario e crea la transazione aggiungendo il numero di bitcoin concordati , ovvero il prezzo.

Quando Peppe   trasferisce la moneta  bitcoin al venditore Mario   rinuncia alla sua proprietà aggiungendo la chiave pubblica di Mario  (l’ indirizzo) sulle monete in oggetto e firmandole con la propria chiave privata cioè quella di Peppe.

Risulta evidente che la crittografia ovvero la creazione di un codice serve a tutelare la transazione da intrusioni esterne ai soggetti.

Ogni utente che partecipa alla rete Bitcoin possiede un portafoglio che contiene un numero arbitrario di coppie (private e pubbliche) di  chiavi crittografiche .  

La transazione viene trasmessa online dal pagante a tutta la rete perché deve rimanere registrata .

La registrazione avviene in un database pubblico,  chiamato blockchain ,  nel quale vengono registrate in maniera sicura le transazioni che si realizzano in rete ed è  questo un elemento forte  che genera fiducia.

Per essere più chiari, il “blockchain ” è   una sorta di registro digitale, che può essere aggiornato solo attraverso il consenso della maggior parte dei partecipanti del sistema. Una volta che una qualsiasi informazione viene introdotta, si crea un marchio temporale ed un collegamento al blocco precedente. I dati sono verificabili e non possono essere manipolati.

La catena dei blocchi,  quindi , è una sorta di grande libro collaborativo  come un registro certo e verificabile di tutte le operazioni che si realizzano nel corso del tempo.

Chi registra poi nella blockchain la transazione ?

I miners (i minatori   , che sono gli utenti della rete Bitcoin ) che elaborano i codici della transazione e , insieme ad altre transazioni,  formano i blocchi e li registrano nel database.

Ogni volta che un miner , dopo un poderoso lavoro di elaborazione informatica,  aggiunge un blocco di transizione vengono liberati,  ovvero prodotti , dei bitcoin.

Lo sviluppo delle transizioni crea moneta bitcoin che viene distribuita proporzionalmente in base alla potenza di calcolo apportata da ciascun miner .

COME SI PRODUCONO I BITCOIN

Spieghiamolo meglio. Il processo per l’emissione di nuovi bitcoin si chiama “mining” per un’analogia con l’estrazione dell’oro ma in realtà è un processo che utilizza la potenza di calcolo dei computer per elaborare le transazioni su blockchain, rendere sicura la rete e mantenere tutte le operazioni sincronizzate nel sistema open source che le registra in una logica paritaria o peer to peer. La produzione di bitcoin è un effetto collaterale di questo processo, di cui di fatto rappresenta la ricompensa.

A differenza dell’estrazione dell’oro, quindi, la produzione di bitcoin è una sorta di premio in cambio di servizi utili al funzionamento di una rete di pagamenti sicuri, il motivo all’origine dell’invenzione di Bitcoin, e per questo sarà comunque necessario anche dopo che l’ultimo bitcoin sarà stato estratto.

E tuttavia, i minatori che vogliono solo questo oro digitale, indifferenti alla funzionalità della rete di scambio, decidono se estrarlo oppure no quando conviene: se il prezzo del bitcoin è basso e i costi del mining sono alti, possono smettere di farlo. Per questo operano secondo una logica di scala e vanno a minare le monete nei paesi dove il clima freddo e il basso costo dell’energia lo rendono profittevole.

Tanto per fare un esempio e capirci, se minare un bitcoin costa 8000 dollari e il suo valore di scambio è di 11.000 può valerne la pena, ma se costa di più chi paga le bollette di un processo da tutti considerato energivoro per la quantità di corrente elettrica che consuma?

La creazione di bitcoin non è arbitraria ma limitata per evitare effetti inflattivi . Ne è previsto un ammontare massimo di 21 milioni e ogni quattro anni la quantità di monete create viene dimezzata. Procedendo con il ritmo attuale, entro il 2030 saranno stati generati almeno 20 milioni di Bitcoin e ciò porterà a un aumento del loro valore reale. 

Conclusioni

L’idea dei bitcoin di tutelare il valore della moneta dalla manipolazione delle banche centrali e del sistema bancario è ottima, tuttavia il problema di non avere nessuna tutela legale di ottenere i propri guadagni e di poter utilizzare il bitcoin come sistema di pagamento lo rendono ad oggi un azzardo.

Il BITCOIN non ha la garanzia delle banche centrali e quindi degli stati  ma  ha la fiducia della comunità internazionale Bitcoin che accetta questa forma di pagamento con i suoi meccanismi di sicurezza relativi alla contraffazione ed anti inflattivi.

La creazione di moneta non dipende dalla politica delle banche centrali ma da un meccanismo matematico che impedisce la creazione arbitraria di nuova moneta.

L’algoritmo di funzionamento non dipende dagli eventi storici contingenti .

È  notizia recente che grandi aziende come Amazon e Kodak stanno attivando al loro interno monete digitali e stati come il Canada  e l’Estonia  si sono dichiarati interessati e favorevoli  al loro uso.

Rimane il fatto innegabile che non è un fenomeno folcloristico ma un aspetto dell’economia con cui dovremo confrontarci  come consumatori  ed attori consapevoli dell’economia del XXI secolo non sottovalutando i gravi rischi annessi e connessi e che possiamo approfondire nel link qui di seguito riportato. 

Per ciò che attiene alle problematiche legate ai Bitcoin vedere i links

SVILUPPI RECENTI

La CINA decide di utilizzare i bitcoin gestiti dalla sua Banca Centrale

Questo link è il più vasto scenario relativo alle problematiche bitcoin :

Premi Nobel contro 

Ulteriori problemi :

Problemi

Il problema tecnico più rilevane

Il consumo energetico

Per sapere come far parte di una rete Bitcoin vedere link

Come entrare nella rete Bitcoin

5 commenti Aggiungi il tuo

  1. Filippo Terrasi ha detto:

    Dal punto di vista tecnico, credo che il Bitcoin sia una naturale evoluzione dei meccanismi inventati dall’umanita’ per sostituire il baratto. Come tutti i precedenti esso è fondato sulla fiducia, e quindi sulla credibilità di chi lo garantisce. Da questo punto di vista mi par di capire (ma sono troppo poco esperto di cose informatiche per capire sé c’è dietro qualcosa di losco) che il meccanismo della blockchain sia intrinsecamente più sicuro e trasparente. Quello a cui sono più interessato, però, non è il mezzo grazie al quale una transazione viene effettuata, ma il suo oggetto e la sua equità. Voglio dire che quando due soggetti si scambiano qualcosa – sia essa un bene, un servizio, un lavoro, un’idea – devono poter concordare sul fatto che quel che ciascuno riceve e quello che dà hanno lo stesso valore (beninteso valutato soggettivamente). Ciò è l’esatto contrario di quel che avviene quando si è in presenza di una speculazione, che io considero una cosa detestabile al pari di quei meccanismi di scambio che la favoriscono, e credo che il Bitcoin sia uno di quelli. In ultima analisi io credo che, quale che sia il mediatore dello scambio, l’uomo dovrebbe imparare ad attribuire il giusto valore al prodotto del proprio lavoro, sia esso manuale o intellettuale, e non a quello della propria furbizia e se per arrivare a questo fosse necessario tornare al baratto, ebbene allora io sono per il baratto. Ricordiamoci dell’antico adagio: se io do una lira a te e tu ne dai una a me, alla fine abbiamo ancora una lira per uno; ma se io ti do un’idea e tu ne dai una a me, alla fine ne abbiamo due ciascuno.

    "Mi piace"

    1. Peppe Sambri ha detto:

      Premesso che non sono assolutamente un economista vorrei qui dire alcune cose per poter leggere nella giusta luce queste mie esternazioni.
      In primis l’articolo nasce , come al solito, da una esigenza personale di capire qualcosa di questa faccenda ovvero cosa sono , come funzionano e quali implicazioni generali producano , e questo è il primo riscontro che voglio avere , ovvero leggere aiuta a capire ?
      Capire poi , in generale, è un processo per me alquanto velleitario perché è facile dire che ci sono diversi livelli di comprensione ed io cerco di fare almeno un gradino.
      Da quel che ho capito la criptomoneta, per il momento, ha solo in minima parte un ruolo di moneta nel senso di mezzo per acquistare beni , credo che sia vista fondamentalente come merce e come tale soggetta alla speculazione come moneta rifugio capace di incorporare, attraverso il particolare processo matematico antinflattivo, un valore progressivo.
      È come un oro dematerializzato con la certezza che da una certa data in poi , il 2030 , non ne verrà prodotto altro.
      Chiaramente è una situazione classica che produce speculazione.
      È comunque una situazione particolare perché si aggiudicano nuovi bitcoin i miners della rete Bitcoin che risolvono , con un lavoro informatico enorme e quindi con immensi consumi elettrici , quote proporzionali di nuovi bitcoin.
      Quindi la speculazione non avvantaggia i furbi ma coloro che dispongono di enormi potenze di calcolo .
      Dirai : ma gli conviene?
      Pare di si perché c’è un ritorno di 10 a 1.
      Non so dire se i problemi tecnici saranno risolti e se la estrema variabilità nel valore della moneta sarà stabilizzata.
      Credo comunque che l’idea di fondo di disancorare il valore della moneta dalle politiche poco chiare , spesso ugualmente speculative , delle banche centrali e di grossi gruppi finanziari, sia una esigenza che sta maturando in questo mondo parallelo del commercio globale che azzera quasi i costi di transizione.
      Non so se questo è un bene o un progresso ma guardo con curiosità a questo fenomeno è non credo che rimarrà un fatto folcloristico.

      "Mi piace"

  2. Alessia Sambri ha detto:

    Finalmente ho trovato tempo e concentrazione per leggere i due nuovi articoli del blog. Questo in particolare mi è stato molto utile per iniziare a farmi un’idea (ancora nebulosa, ma è pur sempre un passo avanti), di cosa siano questi bitcoin. Tra l’altro recentemente ho letto di un albergo in Italia che accetta i bitcoin come forma di pagamento…il futuro è dietro l’angolo ed io ancora non ho capito come funziona! 😀

    "Mi piace"

    1. Peppe Sambri ha detto:

      Pensa che quando uscirono nel 2010 un bitcoin valeva qualche centesimo di dollaro.
      Rimane,oggi,un grosso azzardo perché all’epoca potevi anche rischiare di comprarne un centinaio e ritrovarti ricco , ma oggi, al di là di tutte le altre considerazioni, ogni bitcoin oscilla,pur dopo le forti svalutazioni, intorno a 10000$ e quindi inavvicicinabile.
      Occorre avere una intelligenza profetica come quelli della silicon valley tipo Bezof e compagni.

      "Mi piace"

Rispondi

Effettua il login con uno di questi metodi per inviare il tuo commento:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...